7 RAGIONI
D’ORO PER
ANDARE A
PIEDI NUDI


Hai mai avuto la sensazione che mancasse una parte di te?
Beh, è proprio così.
Immagina una vita in cui, fin da bambino, ti sia stato insegnato a indossare le ‘moffole’ tutto il giorno, qualunque cosa tu stia facendo, tranne forse quando vai a dormire...
Come sarebbe suonare il pianoforte? Lavare i piatti? Disegnare!
Un'idea folle, vero?
Ma questa – perdona la cruda metafora – “amputazione” è proprio ciò che la maggior parte di noi infligge ai propri piedi.
Che si tratti di tacchi alti, stivali di pelle, zoccoli, zeppe o... sì, diciamolo, scarpe da ginnastica!
Anche quando, con le migliori intenzioni, vorremmo facilitare il lavoro dei nostri piedi, in realtà stiamo alimentando cattive abitudini, rendendoli più deboli.

Perché c’è poco da discutere e niente da fare: i tuoi bellissimi piedi si sono evoluti fino alla forma attuale 200.000 anni fa, quando i tuoi antenati cacciatori-raccoglitori correvano dietro ai mammut con le lance, scalavano montagne e affrontavano ere glaciali….. a piedi nudi.
Nessuno qui vuole fare il Talebano. Esistono, ovviamente, una serie di validi motivi per indossare le scarpe nella nostra routine quotidiana. Prima di tutto, le città sono piene di sporco tossico (non sporco naturale, come il fango, che è per lo più nutrimento). In secondo gli ambienti urbani e domestici ospitano numerosi oggetti in movimento che potrebbero tagliare, bruciare, sbucciare o spappolare le tue preziose appendici.

Detto questo, ecco sette ragioni d'oro per cui faresti meglio a toglierti le Nike o le Timberland non appena ne hai la possibilità, soprattutto quando calpesti un suolo accidentato e irregolare...

1. POSTURA

Una casa ben fatta è costruita su solide fondamenta. Più alto e pesante è l'edificio, più robusta dovrebbe essere la base. I piedi sono le fondamenta del nostro corpo, e sono stranamente piccoli rispetto all’altezza e peso medi di un essere umano. Un motivo in più per cui dovrebbero essere tosti e ben ancorati al terreno.
Purtroppo, l’abitudine di indossare scarpe non favorisce il pieno sviluppo dei muscoli plantari, che richiederebbe la flessione regolare delle dita e l’allineamento punta-tallone. Questa debolezza implica instabilità, che porta ad aggiustamenti posturali automatici, che col tempo provocano contrazione dei muscoli dorsali e disallineamento scheletrico. Viaggiando nelle aree rurali dell’India o dell’Africa, dove le persone camminano per lo più a piedi nudi, si può notare che la maggior parte di loro ha la schiena perfettamente dritta, nonostante le carenze nutrizionali.
Ma anche per noi che siamo cresciuti con le scarpe ai piedi, non è troppo tardi! Una regolare attività a piedi nudi tonificherà i tuoi muscoli plantari più velocemente di quanto pensi, fornendo la correzione adeguata alle cattive abitudini posturali.

2. STABILITÀ

Dato che qui si parla di escursioni lungo sentieri di montagna e altri ambienti naturali, irregolari per definizione, pieni di ostacoli come pietre, radici sporgenti, pozzanghere e crepe, la stabilità è una questione cruciale. Ogni escursionista abituale avrà subito prima o poi qualche infortunio, da una storta alla caviglia a una caduta faccia a terra. Questi incidenti vengono solitamente considerati parte del gioco, e raramente attribuiti all'uso delle scarpe. Cerchiamo al contrario di risolvere il problema procurandoci scarponi ancora più rigidi che blocchino la caviglia in posizione. È una scoperta strabiliante rendersi conto che, presa l’abitudine di camminare a piedi nudi, gli incidenti di cui sopra sono molto meno frequenti. Le 33 articolazioni e la morbidezza strutturale del piede si adattano ai cambiamenti di forma e consistenza del suolo come nessuna suola di scarpa potrebbe mai fare. Assorbono la rotazione prevenendo stress alla caviglia e al ginocchio, facendoti sentire  ben piantato e sicuro mentre procedi nella tua passeggiata.

3. GRIP

Se siamo dotati di cinque dita dei piedi è perché in un passato ancora più remoto, prima che i nostri antenati prendessero l’abitudine di camminare, abbiamo trascorso milioni di anni come proto-scimmie, vivendo sugli alberi. Come le moderne scimmie arboricole - che vengono infatti dette quadrumani - usavamo sia le mani che i piedi per arrampicarci sui rami e appenderci ad essi. Ancora oggi, le dita dei piedi hanno una straordinaria capacità di presa, consentendo a chi ha perso l’uso delle braccia di dipingere e suonare il violino. Quando si tratta di escursioni, la capacità delle dita dei piedi di afferrare il suolo diventa cruciale. Non solo per questioni di stabilità, come detto sopra, ma riducendo drasticamente la fatica. Questo è del tutto ovvio, se ci pensi. Immagina, ancora una volta, di scalare una parete rocciosa indossando le moffole. A quanto sforzo in più sarebbero soggetti i muscoli delle braccia e della schiena? La stessa cosa accade quando cammini in salita con le scarpe. Credimi, rimarrai sconcertato mentre conquisti la vetta di un colle senza un accenno di fiato corto.

4. EQUILIBRIO

Ho una confessione da farti: dopo oltre 20 anni di pratica yoga (e insegnamento), avevo ancora difficoltà con posizioni di equilibrio come Vrkshasana (posizione dell'albero) o Nararajasana (Shiva danzante). Non più. Dopo aver iniziato a camminare a piedi nudi ormai da un po', ora mi piace restare su un piede solo anche a lungo. Di nuovo, ciò è dovuto alla forza ripristinata nei muscoli plantari e a un livello completamente diverso di controllo della pressione sul terreno dal tallone alla punta.

5. RISVEGLIO NEURALE

Finora abbiamo parlato solo di benefici meccanici. Ma ecco che arriva il cacio sui maccheroni, la mia parte preferita in assoluto. Camminare scalzi su sassi e pietre,  minuscoli o enormi, sottili, affilati, tondi, pungenti, ruvidi, soffici, caldi, freddi, bagnati e fangosi non è mero esercizio muscolare: è un esercizio neurale. Come ci insegna la riflessologia olistica, tutte le parti del corpo sono collegate alle terminazioni nervose dei piedi. Ok, non credi nella pseudo-scienza new age. Lasci perdere. Sperimenta la sensazione. Hai presente quando hai appena fatto colazione e preso un caffè dopo una notte di sonno profondo? Quella chiarezza nel tuo cervello, luminosa, vigile, calma e potente. Ecco come ti sentirai dopo mezz’ora di escursione nei boschi a piedi nudi.

6. TERMOREGOLAZIONE

Su questo non ho prove scientifiche. Non sono sicuro che esistano studi specifici a riguardo. La mia impressione è che camminare a piedi nudi aiuti a bilanciare la temperatura corporea generale, o almeno la percezione che ne abbiamo. Avrebbe senso. Esistono comprovati circuiti di feedback dalla periferia al centro del corpo, dove il metabolismo viene regolato. Essendo in contatto col suolo, la piata del piede è in grado di inviare informazioni affidabili al Sistema Nervoso Centrale su ciò che sta realmente accadendo là fuori. Il risultato è che ci si riscalda in inverno, e il caldo diventa meno opprimente in estate. O almeno è così che mi sento.

7. SPIRITO DELLA NATURA

Ultimo ma non meno importante, l'escursionismo a piedi nudi ci porta su un piano di connessione con la natura del tutto diverso. Partiamo dall’ovvio un’ultima volta: gli animali non indossano scarpe. Tutti ci rendiamo perfettamente conto che stare nella natura aumenta il nostro benessere, ma c’è sempre una resistenza, una separazione. Possiamo entrare nella natura come esseri umani o come animali, perché è quello che siamo alla fine. Ce ne siamo solo dimenticati, e ci spaventa. Comprensibilmente: la natura è spietata, ma anche generosa. E viverla come animali è molto più appagante e significativo che farlo come esseri umani. Devi solo trovare il coraggio e la follia necessari a rimuovere la separazione. Quella sottile barriera di gomma sagomata che ti protegge dalla verità.

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Detto questo, sarebbe disonesto affermare che avvicinarsi alla camminata e all’escursionismo a piedi nudi sia facile.
La maggior parte della nostra resistenza all’idea è psicologica. Ma anche io, che già ero nella mentalità, ho dovuto superare una certa dose di disagio quando ho iniziato concretamente a farlo. Paura di farsi male, di cosa può nascondersi sotto le foglie marce, ma soprattutto dolore fisico. I sassolini erano i peggiori,  la ghiaia, gli aghi di pino… Ahi! Ricordo che tornavo a casa da un'escursione con le piante dei piedi rosso lava, che pulsavano come ustionate.
Ora, dopo tre anni, cerco attivamente quelle superfici spigolose e pungenti che prima evitavo. È diventato un piacevole massaggio. Anche le spine non sono più un vero problema. Quasi magicamente, la pelle cambia. Non perché diventi più dura e sgradevole al tatto (basta guardare le donne hindu e i loro piedi sensuali e vellutati…) ma molto meno vulnerabile. La sensibilità dei nervi si adatta, mentre i muscoli intorno a loro sviluppano forza e tonicità.

Tuttavia, per chi non ama l’idea di affrontare mesi di adattamento, esiste un’alternativa: le scarpe ‘five fingers’. Sono fantastiche. Quando si parla di “barefoot walking” nelle nostre escursioni di gruppo, si intende sia la nuda pelle che le five fingers. Offrono la maggior parte dei vantaggi del camminare a piedi nudi senza quasi alcun inconveniente…..
..…Quasi.

Queste magnifiche calzature presentano un solo, grosso problema.

Scoprilo nell’articolo dedicato alle five fingers barefoot shoes.

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